Riflessioni sulla promozione della lingua e della cultura italiana.
di Costantino Salis
In occasione della prossima riunione di coordinamento, organizzata dall’ Ambasciata d’ Italia in Grecia con lo scopo di predisporre un “Piano Paese per la promozione della lingua e della cultura italiana”, che si svolgera’ presso il nostro Istituto di Cultura il 15 giugno, il Comites Grecia, rappresentato alla riunione dal Presidente Costantino Salis, desidera esprimere alcune riflessioni in merito a questo tema.
Siamo oggi in presenza di un foltissimo pubblico in Grecia che adora lo stile italiano. Sono gli italici, cittadini italofoni che, anche senza avere alcuna parentela o ascendenza italiana, hanno tuttavia abbracciato la cultura del nostro Paese. Parlano un’ altra lingua, ma condividono il gusto della lingua italiana come elemento rilevante per comprendere la storia e la cultura dell’ Italia.
Potrebbe essere questo il nuovo “mercato” per l’ insegnamento dell’ italiano in Grecia. Corsi che non si dovrebbero limitare alla pur importante didattica della lingua, ma dovrebbero anche includere alcune “finestre” sullo stile di vita del nostro Paese, e anche sull’ originale modello economico di sviluppo. Specialmente per i piu’ giovani e per quelli piu’ abbienti e scolarizzati c’ e’ quindi la curiosita’ di comprendere le caratteristiche di quello che viene definito come modello italiano di sviluppo, basato sui distretti industriali, sulla qualita’ dell’ industria manufatturiera.
La lingua italiana consente appunto di lanciare e ri-lanciare la competitivita’ del nostro sistema economico, illustrando le connessioni con la storia culturale del Paese e rendendo per i greci, ma anche per gli stranieri che vivono in Grecia, maggiormente intelligibili le competenze distintive che sono alla base del nostro miracolo economico.
Il Comites Grecia potrebbe essere di aiuto per la diffusione della lingua e della cultura italiana in Grecia, ma la politica d’austerita’ ha tagliato ai Comites tutti i fondi per la promozione e la diffusione della lingua e della cultura attraverso le iniziative culturali. Il Comites Grecia aveva proposto, tra vari pogetti -per la diffusione della cultura italiana- di pubblicare un periodico in lingua italiana e greca su svariati temi da trattare, come archeologia, cucina, musica, lingua, turismo, auto e motori, interviste a personalita’ italiane, etc.
A mio avviso bisogna sostenere la certificazione della lingua italiana: incentivare la certificazione dovrebbe essere una delle maggiori responsabilita’ per le rappresentanze diplomatiche italiane all’ estero nell’ attivita’ di promozione della lingua. L’ azione dovrebbe rivolgersi agli istituti scolastici inferiori e superiori con l’ inserimento della certificazione dell’ italiano nel sistema dei crediti locali. La certificazione, oltre a contribuire all’ apprendimento precoce da parte di studenti in fasce d’ eta’ giovanissime, svolgerebbe cosi’ una funzione di moltiplicatore rispetto all’ intero sistema di promozione della lingua e della cultura italiana. La carenza di un adeguato sostegno alla certificazione linguistica si ricollega anche al tema della formazione dei docenti, all’alto tasso di abbandono oltre il livello base d’ insegnamento: occorre monitorare i dati e comprenderne le motivazioni, a volte derivanti da insegnanti piu’ fragili nei primi livelli di apprendimento.
Il Made in Italy e’ parte integrante della storia e dell’ identita’ collettiva del nostro Paese e una delle parti determinanti dell’ immagine e della reputazione dell’ Italia nel mondo. Il suo successo si poggia su un lungo processo di formazione del capitale umano che risale addirittura al Rinascimento, in un processo lento che si e’ stratificato nell’ arco dei secoli.
Pertanto, capire a quali condizioni la lingua italiana incorpori – anche se intangibilmente – i valori del Made in Italy e della creativita’ italiana e’ di sicuro un esercizio conveniente . Approfondire i percorsi di successo delle aziende italiane, individuarne i tratti distintivi e socializzarli con il vasto pubblico straniero degli “italici”, aiuta a far capire meglio il nostro Paese contemporaneo e a consolidare la giusta reputazione del brand Italia. Il Made in Italy ha dietro di se’ secoli di intelligenza e di creativita’. Il Bel Paese non e’ solo uno slogan. I manufatti dei nostri artigiani, i prodotti dell’ alta moda e del design, le idee imprenditoriali del lusso, i piatti della nostra gastronomia, sono anche il risultato del “bello” diffuso che ognuno di noi puo’ respirare nella grande citta’, come nel centro di un piccolo borgo, nell’ attraversare paesaggi ineguagliabili, come nel visitare una chiesa o un museo.
Costantino Salis
Presidente del Comites Grecia