Lettera del Presidente del Comites – Grecia, Costantino Salis, di fine anno
Cari concittadini,
ogni anno, a fine anno, come da tradizione, avvolti tutti da una “magica atmosfera natalizia” che rende ( forse ) piu’ buoni, si porgono e si ricevono auguri di prosperita’, felicita’, amore ed ogni bene per l’ anno che verra’.
Voglio dunque condividere con voi alcune riflessioni personali.
Nel breve intervallo di tempo che separa il vecchio dal nuovo, il passato dal futuro, nell’ attesa dell’ anno che verra’, il pensiero tende a liberarsi dalla sua razionalita’ e vola con l’ immaginazione per staccarsi per un po’ dalla realta’, nella speranza che l’ anno nuovo porti a tutti belle novita’.
Il nuovo anno e’ atteso come tempo oggettivo e indipendente dalla nostra volonta’: e’ quel futuro in cui, come per fatalita’, si realizzeranno sogni desideri, progetti….
Peccando un po’ di ingenuita’ e suscitando qualche sorriso, si potrebbe pensare all’ anno che verra’ come a quel tempo futuro dove cose cambieranno: la fame nel mondo, le guerre cesseranno , tutte le malattie saranno debellate, il male sara’ sconfitto, il bene trionfera’ per sempre.
Lo so, sto enfattizzando! Ma e’ per dire che mai come questi ultimi anni colpiti pesantemente dagli effetti dalla pandemia sentiamo questo bisogno incessante di buttarci dalle spalle ogni dolore, ogni negativita’, ogni malinconia.
L’ arrrivo dell’ anno nuovo 2023, e’ a dispetto dell’ oggettiva realta’, accompagnato dall’ ottimismo e speranza: permette di illuderci che volendo, si possa mettere un punto fermo sul passato per dare a capo a ricominciare. Ma il tempo non si ferma, ne’ si ricomincia. E’ piuttosto un continuo scorrere e divenire della vita in una sorta di cerchio in cui tutti i fatti in cui si e’ coinvolti , percepiti come temporali, sono il risultato di relazioni di precedenza e successione tra eventi e memorie; mentre passato e futuro sono scanditi con le ore, i giorni, i mesi e gli anni che abbiamo inventato, creando l’ illusione che gli avvenimenti e le cose che accadono, inizino e finiscano.
Abbiamo bisogno di amore e bonta’ per dare un senso alla vita e all’ umanita’. Abbiamo bisogno di vicinanza , fisica indubbiamente, ma anche di vicinanza morale, che unisca e non separi.
Ricomminciamo a sognare!
Ecco allora, questo e’ il mio buon augurio, per l’ anno nuovo 2023, che voglio estendere a tutti voi.
Tantissimi auguri di felicita’, pace e salute per le Sante Feste!
Costantino Salis
Presidente del Comites – Grecia