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Come si vota per le elezioni politiche 2022: fac simile delle schede per Camera e Senato

Il 25 settembre si avvicina: ecco come si vota alle elezioni politiche 2022 per Camera e Senato, con i fac simile delle schede, cosa portare al seggio e come funziona la legge elettorale.

Il 25 settembre 2022, alle elezioni politiche, si voterà per la seconda volta in Italia con la legge elettorale chiamata Rosatellum. Entrata in vigore nel 2017, la legge prevede che 1/3 dei seggi sia assegnato con il sistema maggioritario, in cui viene eletta solamente la persona che prende la maggioranza dei voti, mentre i restanti 2/3 con il sistema proporzionale. Per questo, sia per la Camera che per il Senato, l’Italia è stata divisa in diversi collegi: collegi uninominali (maggioritari) e collegi plurinominali (proporzionali).

Anche sulle schede gli elettori troveranno una divisione tra candidati nei collegi uninominali e i candidati nei collegi plurinominali. Ecco tutti i dettagli su come fare per votare.

Chi può votare alle elezioni del 25 settembre per Camera e Senato
Per quanto riguarda l’elezione dei deputati della Camera, non cambia nulla rispetto alle ultime tornate: come sempre, le persone con cittadinanza italiana e maggiorenni potranno votare.

Per il Senato, invece, da quest’anno c’è una novità: con una riforma approvata l’anno scorso, l’età per votare al Senato è stata abbassata da 25 a 18 anni. Quindi, per la prima volta tutti i maggiorenni potranno votare sia per la Camera che per il Senato.

Si può votare solo nel proprio Comune di residenza, ma sono previste tariffe agevolate per i trasporti dedicate agli elettori fuorisede.

Come si esprime il voto sulla scheda elettorale

Per compilare la scheda elettorale, ci sono diverse possibilità. Bisogna sapere cosa fare per non invalidare la scheda.

Si può indicare, tracciando una X con la matita, soltanto il candidato o la candidata all’uninominale. In questo caso, il voto sarà ripartito anche tra tutte le liste indicate sotto il suo nome, in proporzione rispetto a tutti i voti ottenuti in quel collegio.

Si può anche scegliere di indicare solo la lista, o una delle liste, presente nei riquadri del proporzionale, facendo una X sul simbolo. In quel caso, il voto è assegnato automaticamente anche al candidato o alla candidata nel collegio uninominale che è sostenuto da quella lista.

Si può scegliere di indicare sia un candidato uninominale, sia una delle liste che lo sostengono. Anche in questo caso, il voto è valido.

Il voto è considerato valido anche se, per votare una singola lista, si traccia una X sia sul simbolo della lista, sia sull’elenco di nomi al suo fianco. Il voto, anche in questo caso, viene assegnato anche al candidato nell’uninominale.

Non è possibile, però, votare per un candidato al collegio uninominale e poi per una lista diversa da quella o quelle che lo sostengono. Il Rosatellum, infatti, non prevede il voto disgiunto.

I candidati uninominali, le liste e gli altri candidati
Per Camera e Senato, la scheda elettorale avrà un elenco di riquadri corrispondenti alle coalizioni o ai partiti candidati. L’ordine in cui saranno messi i riquadri è stato scelto con un sorteggio.

In alto nel riquadro, ci sarà il nome della singola persona candidata con il sistema maggioritario (nel collegio uninominale, appunto): per essere eletta, dovrà prendere almeno un voto in più degli altri candidati in quel collegio.

Sotto il suo nome, ci saranno uno o più elenchi di quattro nomi, affiancati dai simboli dei partiti o delle liste che rappresentano. Queste sono le persone candidate con il sistema proporzionale (plurinominale). Queste persone saranno elette, in ordine di lista, calcolando la proporzione di voti che la loro lista ha preso in quel collegio.

I partiti, le coalizioni e i simboli
I simboli, indicati a fianco degli elenchi dei quattro nomi candidati nei collegi proporzionali, potranno rappresentare il singolo partito o la lista in cui sono riuniti i candidati di più formazioni. Sotto il nome di ciascun candidato o candidata verranno indicati anche tutti i partiti che fanno parte della coalizione che li sostiene.

Una persona candidata all’uninominale con la coalizione di centrodestra, ad esempio, avrà sotto il suo nome nella scheda le liste (e quindi i simboli) di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati. Una persona candidata all’uninominale con il centrosinistra avrà sotto il suo nome i simboli e le liste di Partito democratico – Italia democratica e progressista, Alleanza verdi-sinistra, +Europa e Impegno civico.

Una persona candidata, infine, con il Movimento cinque stelle, avrà invece sotto il suo nome solamente la lista del Movimento, che non fa parte di coalizioni.

Le liste bloccate e le preferenze automatiche
Se si sceglie di votare per una lista, non si potranno esprimere preferenze per un candidato o una candidata in particolare.

Il voto andrà al listino di quattro nomi, e sarà poi l’ordine della lista a determinare chi viene eletto. In proporzione a quanti voti la lista avrà preso in quel collegio, potrà essere eletta solo la prima persona, oppure anche la seconda, la terza e infine la quarta.

A differenza di altre leggi elettorali in passato, e a differenza di come avviene nelle elezioni comunali, non si potrà quindi esprimere una preferenza per un candidato o candidata.

Cosa serve per votare
Per poter votare, bisognerà presentarsi al proprio seggio, domenica 25 settembre tra le ore 7 e le 23. L’indirizzo del seggio è indicato sulla tessera elettorale. Si dovranno portare con sé un documento di riconoscimento valido – come la carta d’identità o la patente, ma anche il passaporto – e la tessera elettorale, appunto. Si può votare anche se la propria carta d’identità è scaduta, purché sia sufficiente a far riconoscere la persona, quindi integra e leggibile. In caso la tessera elettorale sia stata smarrita, persa, deteriorata, o tutte le caselle siano piene, va rinnovata.

Come rinnovare la tessera elettorale
Gli uffici elettorali del proprio Comune rilasciano gratuitamente una copia della tessera elettorale. Si può richiedere una copia della tessera elettorale anche il giorno stesso delle elezioni, e se ne riceverà una copia in tempo per recarsi ai seggi.

A cosa serve il tagliando antifrode
Dalla scorsa elezione politica, quella del 4 marzo 2018, le schede elettorali che verranno consegnate prima di entrare nella cabina sono dotate anche di un tagliando antifrode. Si tratta di un’appendice di carta con un codice di lettere e numeri.

Il codice verrà controllato prima di consegnare la scheda all’elettore. Dopo il voto nella cabina e la restituzione della scheda, il tagliando verrà staccato dal presidente del seggio e i membri del seggio dovranno controllare che corrisponda e che quindi la scheda sia la stessa. Solo allora la scheda sarà inserita nell’urna dei voti.

In quali casi la scheda elettorale viene invalidata
Al momento dello spoglio, gli scrutatori e le scrutatrici dovranno annullare le schede che non saranno compilate seguendo le regole finora indicate. In particolare, ci sono una serie di casi in cui la scheda sarà considerata nulla.

Se presenterà segni di riconoscimento, come disegni o scritte. A maggior ragione, se ci saranno scritti sopra nomi e cognomi o firme. La scheda sarà annullata anche se non verrà usata la particolare matita copiativa fornita dal presidente del seggio: una matita portata da casa, una penna o qualsiasi altro strumento per scrivere non saranno considerati validi.

Infine, non saranno valide le schede su cui saranno segnati più voti di quanti è possibile farne – ad esempio votando per più di un candidato uninominale, o per più di una lista plurinominale – e le schede in cui ci sarà il voto disgiunto, ovvero il voto a un candidato uninominale e poi alla lista appartenente a un’altra coalizione.

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